Io: ... a dire tutta la verità avevo iniziato a scrivere una cosa molto differente ma poi ho deciso che non era giusto mettere in piazza il tuo star male per dirti delle cose pubblicamente.
Tu: a dire il vero pensavo di leggere quello che poi non hai scritto...
Tu: a dire il vero pensavo di leggere quello che poi non hai scritto...
ORA
Non posso lasciarti solo.
Non ne sono capace.
Non posso tacere
Non posso frenare la tenerezza
voglio avvolgerti in essa come in una coperta
Non posso non sentire il tuo dolore come se fosse mio
Non posso smettere di colmare le distanze
in ogni modo possibile
Non posso smettere
proprio non posso smettere
di sentirti in me ogni istante
Non posso aspettare in silenzio
vorrei tanto esserne capace
Posso solo andare oltre il pudore
per dirti che ci sono.
In ogni momento.
E per ogni cosa.
TUA
Decifrando versi
Ne ho pudore. E' l'unica cosa per cui ne ho. La sola. Il dolore fisico e emotivo è un vecchio compagno per me. Qualcuno che ho frequentato a lungo e da età precoce. Ne conosco sfumature, articolazioni , scatti improvvisi e costanti sottofondi. Ma è privato. In questo sono una belva davvero. Mi isolo per leccarmi le ferite. Come hai fatto tu . Ti capisco davvero. Mi fa male. Ma comprendo. Tutto. Persino l'insofferenza per la dolcezza mia e altrui che ti circonda. Non ti serve. Ti ricorda che sei debole. Stanco. E tu ODI sentirti così. Vuoi stare solo per recuperare. Per abbandonarti alla sofferenza. Lasciartene attarversare senza testimoni. E allontanarla. Per sempre. O solo fino alla prossima volta.
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