All'inizio c'era lei...Donna Cayetana, Duchessa d'Alba

Adoro Goya. E adoro soprattutto lei. Donna María del Pilar Teresa Cayetana de Silva y Alvarez del Toledo, meglio conosciuta come la Duchessa d'Alba. La modella prediletta di Goya. La sua musa. La sua amante. La fonte della sua passione e del suo dolore. Cayetana è uan seduttrice, aperta a tutte le esperienze, libera nel corpo e nella mente. Eppure vibra di una passione totale, che è evidente persino nel quadro, solo per Francisco. Il resto sono "balocchi e solazzi" nulla di più. Ed è qui l'ossimoro. Questa donna è una meravigliosa fonte di contraddiziuoni disciolte, intrecciate, fuse l'una nell'altra... esattamente come sono io. In me convivono luci e ombre, mescolate non tanto in una grigia penombra quando in un continuo lampeggiare di bagliori, scolorare di albe, addensarsi di nubi squarciate da oasi di sereno. Sono come Cayetana intessuta di contraddizioni. E seduttrice della vita prima di tutto.

mercoledì 14 novembre 2007

Sveltina di sensi e parole

Ero indecisa. Fino all'ultimo minuto. Ho optato, poi, per i collant portati a pelle. La microfibra non irrita come il naylon. Gonnellina al ginocchio, canotta e microcardigan, viola, semislacciato. Stivali di camoscio anche essi viola, tacco 10, naturalmente. Cappotto e via. Minuti contati. Cellulare lampeggiante e passo rapido. Mi sono persino stupita di riuscire a controllarmi il tempo di entrare in macchina e arrivare a casa tua. Sarà stata la divisa. In fondo, sciupartela mi sarebbe spiaciuto. Almeno un pochino. Per un secondo diciamo. Va.
E' che appena entrati in casa, invece di inserire il turbo ho inserito il rallenty. E il mio corpo si è modellato sul tuo. Curva dopo curva. E non se n'è più staccato. Ho guidato la tua mano nei miei collant. Tra le mie cosce. Non che avessi bisogno di sollecitazione alcuna, ma mi piace "guidarti". Lo sai bene. Il tuo cazzo ha risposto da bravo soldato all'istante.
Mi piacciono i soldatini obbedienti ma non troppo. Così mi offrono l'occasione di punirli. Oggi non c'era tempo. Così le tue mani sono scivolate comoda sella sul mio sesso bollente. E io ho ondeggiato finchè la voglia di cazzo non mi ha lasciata senza fiato. Pochi minuti. Il tuo fiato rotto mi accarezzava la pelle delicata del collo. Lì appena sotto il lobo dell’orecchio. La mia mano artigliava il tuo culo. Torta all’indietro, ma decisa ad incidere tracce rossastre. Nonostante il dolore. Mi sono offerta al tuo ritmo martellante. Il mio corpo sostenuto in geometrica angolazione solo dalla tua ossessione violenta. Cercavi il fondo. Quello della mia fica. Quello della tua voglia. L'hai trovato. L'esplosione repentina ci ha lasciato senza fiato. Il mio corpo ha bevuto avido il gusto mescolato delle nostre rabbiose volontà.
Dopo. Tempo rapido di chiacchiere e risate, nell’abbraccio della penombra creata ad arte, in una mattina di fine autunno.
Rimane una sola domanda. Non ti avevo esplicitamente chiesto di portarmi un bicchiere?

3 commenti:

AV ha detto...

ottimo, il fiume inarrestabile dei desideri nella stagione delle inondazioni

AV ha detto...

ottimo, il fiume inarrestabile dei desideri nella stagione delle inondazioni

Anonimo ha detto...

la sveltina. traduzione in modesty-tedesco un-lavoretto-veloce-e-pulito

:-) get rough and fast, sista

love, mod